Tavola inaugurale di TANEXPO 2021
“AD UN ANNO DALLA PANDEMIA”
Confronto con l’Imprenditoria Funeraria italiana sugli effetti dell’emergenza sanitaria e sui programmi per la “ripartenza”
I contributi dei presidenti di Federazione alla discussione
La Tavola inaugurale di TANEXPO 2021, attraverso i contributi dei relatori dell’incontro, ha sottolineato le istanze di un settore che nell’ultimo anno, a causa dell’emergenza pandemica, ha dovuto affrontare criticità e forti problematiche dimostrando però, ancora una volta, la grande professionalità e le capacità organizzative dell’intero comparto. Ora, forti anche di questa ultima drammatica esperienza, sono ancora più evidenti gli obiettivi e i programmi per la “ripartenza”.
Di seguito una sintesi dei contributi dei presidenti delle principali Federazioni intervenute alla Tavola inaugurale TANEXPO 2021: Gianni Gibellini, Presidente Nazionale EFI (Eccellenza Funeraria Italiana); Cristian Vergani, Presidente Nazionale Feder.Co.F.It. (Federazione Comparto Funerario Italiano) e Alessandro Bosi, Segretario Nazionale Fe.N.I.O.F. (Federazione Nazionale Imprese di Onoranze Funebri).
Gianni Gibellini, Presidente Nazionale EFI (Eccellenza Funeraria Italiana)
Ritengo che la tavola rotonda che aprirà Tanexpo 2021 possa rappresentare sì il momento per riconoscere pubblicamente i meriti e i valori espressi dalla categoria in un anno e mezzo di lotta alla pandemia, ma anche una occasione di confronto con le altre Federazioni Nazionali per ribadire la necessità condivisa di giungere finalmente, dopo una attesa lunga e per molti versi snervante, ad un riordino normativo, uniforme su tutto il territorio nazionale, che si riveli strumento davvero efficace per risolvere le diverse e gravi problematiche che affliggono il sistema funerario italiano.
Una corretta definizione dell’attività funebre, e dei requisiti utili a poterla esercitare, l’introduzione di nuove opportunità e di nuovi strumenti utili ad una maggiore professionalizzazione degli Operatori, l’affermazione di indispensabili principi etici sono i capisaldi di un progetto di legge attualmente in discussione alla Camera dei Deputati.
Sarebbe però opportuno inserire nell’ordinamento anche le basi per una politica fiscale equa. Nel nostro Paese i cittadini, nella propria dichiarazione dei redditi, possono imputare come massimi costi detraibili sulle spese funebri il 19% dell’importo di 1.550 euro. Ciò ha determinato, purtroppo, uno scarso interesse ad esigere una fatturazione che contempli tutti gli oneri sostenuti favorendo così, per le imprese meno corrette, una contabilità parallela ed illegale e gravi inadempienze sotto il profilo dell’inquadramento professionale e della previdenza, senza trascurare, inoltre, una fortissima concorrenza sleale che ha accentuato i disagi di una situazione già fortemente destabilizzata da una eccessiva polverizzazione dell’offerta commerciale.
Inoltre, si è determinata una situazione per cui il settore funebre e cimiteriale rappresenta per la malavita organizzata quella che io definisco “una lavatrice di soldi sporchi” invogliando mafia, ‘ndrangheta e camorra ad acquisire con sempre maggiore frequenza quote significative di imprese su tutto il territorio nazionale.
Mi auguro quindi di trovare la massima convergenza degli altri Presidenti su temi fondamentali non solo per il comparto, ma per l’intera collettività perché riguardano direttamente, ogni anno, più di seicentotrentamila famiglie italiane.
Cristian Vergani, Presidente Nazionale Feder.Co.F.It. (Federazione Comparto Funerario Italiano)
Federcofit si presenta a Tanexpo 2021 forte di un’esperienza, maturata in quest’anno di pandemia, che stimola riflessioni umane e professionali.
Da un lato riconosciamo il grande valore espresso dalle singole imprese, che hanno saputo compattarsi per una causa comune che va ben oltre il profitto, lavorando in condizioni difficili, in modo pragmatico e riservato, senza che mai ci fosse da eccepire sulla qualità dei servizi erogati.
Dall'altro evidenziamo come questo modo di interpretare la professione abbia avuto ricadute positive sulla cittadinanza e sulla tenuta stessa delle istituzioni. Il comparto funebre ha saputo coniugare solidarietà e sussidiarietà, integrandosi con le misure pubbliche grazie alla capillarità del proprio tessuto produttivo. Una capacità organizzativa, logistica e di processo da capitalizzare e, a parere di Federcofit, coordinare ufficialmente con la Protezione Civile in caso di emergenze e calamità: una rete nazionale di imprese funebri che agisce di concerto con la Protezione Civile avrebbe probabilmente evitato le terribili immagini dei camion dell’Esercito nella bergamasca.
Duole tuttavia rilevare, a fronte di tanto impegno, il silenzio assordante della politica: indifferente e poco propensa ad assumersi responsabilità quando si è trattato di perorare la causa delle vaccinazioni ai necrofori.
A valle di queste osservazioni Federcofit sottolinea quanto sia sempre più necessaria una riforma del settore da svolgere tramite attività parlamentare legislativa che consenta alle aziende di fare innovazione, crescere, assumere personale, dare libero corso al proprio potenziale, armonizzando lo sviluppo del business con la responsabilità sociale.
Antonio Renato Miazzolo, Presidente Nazionale Fe.N.I.O.F. (Federazione Nazionale Imprese di Onoranze Funebri)
Nel 2020 il nostro Paese si è trovato in una nuova ed inaspettata situazione che ha coinvolto sin da subito, allorché nello specifico in alcune zone del nord Italia, le imprese funebri, chiamate ad intervenire per fronteggiare i decessi dovuti al virus COVID-19. La prima problematica è stata l’assenza di adeguate informazioni per consentire a tutti di operare con le adeguate conoscenze e tutele. All’inizio ci sono stati comunicati volti a tranquillizzare gli operatori, minimizzando i rischi derivanti dall’interazione con i defunti per COVID-19, per poi assistere nel proseguo ad un susseguirsi di nuove informazioni che hanno definito i contorni del problema dettando altresì regole alle quali attenersi per evitare problematiche igienico sanitarie ed operative per gli operatori e scongiurare comportamenti veicolo di potenziale diffusione pandemica. In questa importante fase la FENIOF ha svolto un ruolo fondamentale.
A far data dal mese di marzo 2020 la FENIOF, in considerazione dell’emergenza sanitaria connessa al COVID-19, ha adottato una politica di collettiva diffusione di informazioni utili per la categoria, dando la possibilità sia alle imprese funebri associate che a quelle non associate, di ottenere tutte le informazioni per fronteggiare il difficile momento per operatori funebri e cittadini.
Le informazioni sono state rese disponibili sulla home page del sito www.feniof.it, attraverso puntuali pubblicazioni di aggiornamenti sulla pagina facebook della FENIOF,
nonché attraverso la rivista sfogliabile che viene recapitata gratuitamente sul cellulare all’inizio di ogni mese e che consente altresì di scaricare gli approfondimenti cliccando sul pulsante “download” nell’ultima pagina del notiziario.
La FENIOF, assieme ad UTILITALIA, è stata altresì coinvolta nelle riunioni via web con il tavolo tecnico della Protezione Civile, spesso riunitosi con criterio di urgenza anche nei fine settimana, per apportare le proprie competenze e proposte per gestire al meglio la situazione pandemica e definire regole per gli operatori funebri; questo lavoro ha visto un parziale accoglimento di soluzioni e protocolli operativi in seno alle Circolari del Ministero della Salute varate in occasione della prima ondata pandemica e ci pregiamo di essere stati coinvolti in tale ambito in quanto si è trattato dell’ennesimo riconoscimento delle competenze federative che la FENIOF ha maturato in 56 anni di attività e che sono state messe a disposizione di tutta la categoria e, non ultimi, dei cittadini fruitori dei servizi funebri in quel difficile momento.
Essendo membra dell’EFFS, la federazione europea delle imprese funebri, e della FIAT IFTA, la federazione mondiale delle imprese funebri, associazioni nelle quali la FENIOF rappresenta le imprese funebri private italiane, la federazione ha collaborato per la divulgazione delle buone prassi messe in atto in Italia a beneficio degli altri Stati europei e mondiali e la nostra Segreteria Nazionale è stata più volte contattata da decine di testate nazionali ed internazionali per interviste volte a rappresentare la situazione pandemica nel nostro paese ed illustrare le soluzioni operative varate per fronteggiarla.
Si è trattato di un impegno notevole, sia per la dilatazione degli orari operativi, sia per la tempestività di pubblicazione degli aggiornamenti che dell’analisi dei vari documenti e relativi contenuti, ma abbiamo riteniamo opportuno che la FENIOF, quale federazione maggiormente rappresentativa del settore delle imprese funebri private, dovesse intervenire con una informazione ad ampio spettro e fruibile da tutti. Molto del lavoro svolto, anche a livello consulenziale, ha portato all’adozione di protocolli operativi che hanno in qualche modo agevolato una uniformità di comportamenti, criteri operativi e di omogeneo rispetto delle disposizioni varate in contingenza del momento.
Sul fronte delle problematiche abbiamo riscontrato che, di fronte ad una imprenditoria funebre che si è resa disponibile a lavorare 24 ore su 24 proprio in ossequio ai principi di rapidità negli interventi auspicati dal Governo (onde evitare situazioni di stress logistico di cimiteri e crematori), non si è assistito ad un analoga disponibilità da parte di molti comuni che hanno continuato a garantire l’operatività dei loro uffici per il disbrigo delle pratiche funerarie solo per poche ore e mai nei fine settimana. Questo ha portato, soprattutto nei weekend, ad un accumulo di feretri impossibilitati a ricevere la pratica funeraria richiesta dai familiari, andando a generare situazioni di stress logistico per cimiteri e crematori la cui evidenza pubblica più eclatante si è avuta dalle sconcertanti immagini di Brescia con i feretri allineati nelle chiese e trasportati in modo massivo dai camion dell’esercito. In queste difficili situazioni tutti gli uffici ed enti preposti a gestire gli eventi morte dovrebbero collaborare per fronteggiare simili eventi, tanto più che il Governo sul tema era stato adeguatamente chiaro varando soluzioni da tempo auspicate dalla FENIOF nell’ottica di snellire, velocizzare ed informatizzare l’invio dei documenti facendo venir meno la necessità di una interazione fisica degli operatori presso gli uffici. Tali soluzioni, laddove adottate, hanno evidenziato la validità di tali protocolli operativi ed auspichiamo che anche una volta che sarà terminata l’emergenza sanitaria, tali buone prassi rimangano vigenti a beneficio degli operatori funebri e dei cittadini per ricevere servizi più efficienti. Sul tema abbiamo sollecitato la sfera politica affinché simili soluzioni vengano adottate in seno ad un eventuale futuro testo nazionale di riforma del settore.
Dal canto nostro continueremo a fornire le informazioni più importanti a sostegno della categoria che, subito dopo i medici, è stata chiamata e lo è tutt’ora (pur rincuorati dalle
incoraggianti informazioni sulla curva dei contagi) ad intervenire in condizioni talvolta non facili per sicurezza, trasparenza di informazioni, dotazioni e tempistiche. Riguardo l’aspetto della sicurezza la FENIOF ha più volte sollecitato il Governo, il Ministero della Salute e tutti gli assessorati della Sanità regionali, affinché gli operatori funebri venissero inseriti nelle liste delle categorie da sottoporre a vaccinazione prioritaria, ricevendo purtroppo risposte negative e la comunicazione della volontà di attenersi al piano vaccinale varato dal Generale Figliuolo. Pur comprendendo che si tratti di una attività difficile sotto il piano sanitario, restiamo stupiti di questa mancanza di attenzione verso una categoria, quella funebre, che è stata in prima linea sin da marzo 2020, contando al proprio interno decessi e plurimi casi di quarantena con sospensione di intere aziende dall’attività. Restiamo altresì sconcertati dall’evidente mancata presa di coscienza dell’importanza delle attività svolte dai nostri associati circa il quale operato nessuno, a livello politico, ha avuto parole di ringraziamento pur consapevoli dei rischi e difficoltà operative che le imprese funebri hanno avuto soprattutto nella prima ora della pandemia dove risultava addirittura problematico approvvigionarsi delle elementari dotazioni di sicurezza quali mascherine, visiere, tute e guanti (precettate per il settore sanitario) ed avviate alle attività in assenza di quelle adeguate informazioni che sarebbero poi giunte nel mesi a seguire. L’unico a ricordarsi della nostra categoria – e che ringraziamo pubblicamente- è stato il Santo Padre Papa Bergoglio che ha pubblicamente riconosciuto il valore della nostra attività pregando per la nostra incolumità nell’esercizio di una attività che certamente è risultata più difficile e rischiosa del solito.
In sostanza la FENIOF è vicina a tutti gli operatori funebri italiani e quanto fatto negli ultimi mesi riteniamo ne sia la massima dimostrazione; sul tema colgo l’occasione per un pubblico ringraziamento della nostra Segreteria Nazionale che ha svolto un intenso e speciale lavoro in questi delicati frangenti.
Se dovessero necessitare informazioni connesse all’emergenza sanitaria da COVID-19 la nostra Segreteria è operativa con spirito di servizio per tutti ed il nostro sito internet www.feniof.it è in costante aggiornamento con informative in chiaro per mettere tutti nelle condizioni migliori di poter operare conoscendo le normative, le disposizioni e le tutele igienico sanitarie del caso.
Come sempre, dal 1965, la FENIOF si è dimostrata in prima linea e con la consueta efficienza ed operatività che la contraddistingue da sempre e le cui competenze sono state messe a disposizione di tutti, operatori funebri, istituzioni e cittadini in questa nuova, terribile, esperienza derivante dal COVID19 che tutti auspichiamo possa rapidamente terminare per consentire anche ai cittadini toccati da un evento morte di poter organizzare i funerali secondo le proprie volontà e senza limitazioni dettate da contingenti regole volte ad ostacolare l’evoluzione pandemica.Comunicati Stampa